Assisi Infiorata Basilica Inferiore

ASSISI – Una meravigliosa opera d’arte realizzata con i fiori all’interno della Basilica Inferiore di San Francesco.

Ritrae un particolare della Natività di Giotto su una superficie di 15 metri quadrati ed è stata ultimata il 6 dicembre dagli Infioratori di Fabriano. Doveva restare fino al 6 gennaio ma, data la bellezza dell’opera e il successo ottenuto, l’installazione di petali sarà mantenuta fino al 31 maggio 2016. In effetti, la maestria degli Infioratori di Fabriano è nota a livello nazionale. Nato nel 1995, il gruppo si esibisce durante tutto l’anno per valorizzare iniziative artistiche e culturali e fa parte dell’Associazione Nazionale delle Infiorate Artistiche Infioritalia.E realizzare una infiorata nella Basilica Inferiore di Assisi è di certo un onore per questi artisti che, al posto dei pennelli, usano i fiori. Un gioiello di architettura dove gotico e romanico si cedono il passo a vicenda, unico al mondo per la particolarità dei suoi spazi, per le opere d’arte che contiene e per il messaggio che da secoli diffonde in tutto il mondo. Affrescata splendidamente da alcuni tra i più grandi artisti del Trecento italiano, la chiesa ospita le spoglie di San Francesco e dei suoi più stretti confratelli. Francesco venne proclamato santo da papa Gregorio IX Il 16 luglio del 1228, dopo due soli anni dalla morte. E il giorno dopo, il 17 luglio, il pontefice e il rappresentante dell’Ordine minoritico, frate Elia da Cortona, posero la prima pietra per la costruzione della imponente basilica. Fu subito chiaro che sarebbe stata una specialis ecclesia. E con doppia funzione: ospitare i resti mortali del santo e accogliere, come chiesa madre, il nuovo Ordine Francescano. Così, secondo la tradizione, Francesco fu sepolto nel luogo che lui stesso aveva indicato, la collina inferiore della città, che ai suoi tempi veniva chiamata Collis inferni perché era là che si tumulavano i cadaveri dei “senza legge”. Ma le sue raccomandazioni di osservare la regola della povertà anche per conservare le sue spoglie non vennero seguite. La grande basilica doveva trasmettere lo spirito francescano attraverso le decorazioni figurative, perché chiunque potesse comprenderlo. Una sorta di Biblia pauperum, una Bibbia per i poveri, incapaci di leggere ma sensibili alla forza evocativa dei simboli e delle immagini. Così fu. E, ancora oggi, il messaggio è chiaro e profondamente toccante.

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